Aumento delle bollette di luce e gas per il salvataggio di Alitalia: ecco l’ipotesi

Che Alitalia sia stata finanziata finora dai contribuenti lo si sapeva già. Ma che si arrivasse addirittura a prelevare soldi indirettamente dalle bollette di luce e gas — scrive il sito Investireoggi.it — sembra quasi una presa in giro. Eppure, stando alle novità contenute nel recente “decreto crescita”, in via di conversione in legge in parlamento, sembra proprio che il governo voglia fare cassa prelevando ben 650 milioni di euro dalle bollette per garantire la continuità aziendale di Alitalia. Pena il fallimento della compagnia aerea di bandiera. Orbene, non è che la legge preveda un prelievo diretto in bolletta come per il canone Rai , ma attingerebbe dal fondo istituito dalla compagnie energetiche per “evitare ripercussioni a famiglie e imprese” nel caso di forti aumenti tariffari della materia prima. Si tratta di una specie di riserva di denaro compresa fra 1,5 e 2 miliardi di euro che le compagnie energetiche hanno costituito per ammortizzare i picchi delle tariffe energetiche. Questi soldi vengono prelevati e restituiti periodicamente nelle bollette dei clienti finali in base all’andamento dei prezzi della materia prima energetica mitigando le oscillazioni dei prezzi. Pertanto, privare le compagnie di 650 milioni di euro significa – a detta degli esperti – che per ricostituire le riserve le bollette subiranno inevitabilmente un aumento. Vero che si tratterebbe di un “prestito”, ma finora tutti i soldi che sono stati prestati ad Alitalia non sono mai tornati indietro e il rischio che ciò avvenga anche con i fondi delle compagnie di luce e gas è concreto. Per questo l’Autorità per l’Energia, Reti e Ambiente ha fortemente criticato il governo per aver introdotto nel decreto crescita (artt. 37 e 50) la possibilità di attingere soldi dal fondo delle compagnie per salvare Alitalia.

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